venerdì 28 maggio 2010

Lo yoga è adatto alle donne 2




Lo yoga
è
adatto alle donne?

2 parte .....


A poco a poco in India la donna perderà ogni ruolo sociale, la sua libertà sarà ridotta al minimo.
La storia del continente indiano per secoli sarà costellata di battaglie contro gli invasori stranieri provenienti da nord-ovest e le donne non prenderanno più parte alla vita sociale.
Ma in un'epoca che corrisponde al nostro medievo, il tantrismo influenzerà la dottrina indù, recuperando degli antichi culti della civiltà della valle dell'indo. Nella dottrina tantrica tutto è sacro o può diventare tale, e ciò che accade a livello umano accade a livello cosmico. La grande dea preariana risorge sotto forma di Shakti, l'energia creatrice femminile che alimenta il processo della manifestazione e genera il tessuto del mondo:

" O Devi! Tu sei la mente, il cielo, l'aria, il fuoco e la terra.
Tu sei diventata la sacra regina di Shiva per alterare la tua beata forma cosciente nella forma del mondo"


Nel Chandi Patha, testo della tradizione shakta, che inneggia e si inchina alla Divina Madre, la Dea è:
Energia, Liberatrice dalla Sofferenza, Cambiamento, Perfezione, Dissoluzione, Sposa della Coscienza, Estremamente Bella, Estremamente Feroce,...

....risiede in ogni esistenza come intelligenza, sonno, fame, paziente perdono, umiltà, pace, fede compassione, appagamento....

......Nei tempi antichi tutti gli dei, guidati da Indra, il Reggitore dei Puri, cantarono .. versi di lode allo scopo di consegnare l'io alla Luce della Saggezza, e molti giorni durò la cerimonia.
Possa Ella, Colei che tutto vede, Signora di tutto, Fonte di ogni Bene, compiere anche per noi tutte le cose propizie, mettendo fine a ogni angoscia. Noi Dei siamo stati turbati da pensieri arroganti al modo degli uomini, ma ora tutti noi Dei ci inchiniamo a Colei che tutto vede, a colei che, venerata con devozione e ricordata in immagini materiali, mette immediatamente fine a ogni avversità.

Protette forse dalla Grande Dea non poche furone le yogine famose anche nei secoli bui:
Mahadeviyakka, vissuta nel XII sec., considerata una delle maggiori poetesse degli adoratori di Shiva, il Signore candido come il gelsomino

Oh Signore candido come il gelsomino

Tu sei come latte
Nell'acqua; non so dire

Che cosa viene prima
E cosa dopo,
Chi è il padrone
E chi lo schiavo,
Che cos'è grande

E cosa piccolo.
O Signore candido come il gelsomino,
Se una formica ti amasse E ti lodasse,
Non si eleverebbe

Alla potenza di un demone ?
Mahadeviyakka

Lalla, una santa del XIV sec. proveniente dal Kashmir, che andò a predicare la dottrina Yoga per tutta l'India
Mirabai, vissuta nella metà del XVI sec. tra le maggiori poetesse mistiche dell'India. I suoi canti d'amore per Krishna sono cantati ancora oggi

Chi mi può screditare?

L'impronta d'amore del Tenebroso
E' su di lei;
Gli altri ornamenti
Mira li considera come semplici orpelli.
Un segno sulla fronte,
Un bracciale, i grani della preghiera:
Oltre a ciò ella indossa soltanto
la propria condotta

Inutile è il belletto,
Quando hai avuto la verità di un maestro.
Oh, il Tenebroso
Mi ha marchiata d'amore,
E per questo alcuni mi ingiuriano,
Altri mi onorano.
Io vago soltanto per la strada dei sadhu
,
perduta nei miei canti.
Non rubo,
e non nuoccio a nessuno
:
Chi mi può screditare?
Pensate che smonterei da un elefante
per cavalcare la groppa
di un asino?
Mirabai

.......continua......

holihai






martedì 27 aprile 2010

La donna sole di Herman Vahramian

Sul cerchio sul punto sul sole sulla donna



"L'arte esiste per la creazione di forme contemplative che rendono possibile rispecchiarsi nel divino" Zoroastro

Per i seguaci di Zoroastro, Kurshid Khanum,il sole col volto di Donna, era la manifestazione del divino,il simbolo di un ordine superiore, il tramite fra l'uomo e il Creatore dell'universo.Il sole, rappresentato con le fattezze di un volto femminile, veniva ricamato dalla futura sposa prima del matrimonio.
Confezionati a due a due- per simboleggiare la dualità di tutti i fenomeni- venivano murati, sempre a due a due, sulle pareti interne della casa, a ribadire quotidianamente i tre comandamenti di Zarathustra:" pensare bene", " parlare bene", agire bene". Ogni ricamo è impregnato e compenetrato di simboli e metafore della cosmogonia zoroastriana e raccontano di un passato che sussisteva con una visione inconfutabile globale e netta della suddivisione del Bene e del Male, dello Spirito e della materia

Ogni ricamo riporta in sé la traccia di vari riferimenti simbolici, filosofici, cosmogonici e religiosi.
L'occhio la finestra verso l'aldilà
La bocca croce il simbolo dell'universo
Il mento l'albero della vita
La pozzetta o il neo punto d'irradiazione della creazione dell'universo, con diversi centri concentrici evocatori dei santi immortali
CERCHIO Donna Sole Simbolo Splendente
Donatrice di luce
Nemica delle Tenebre
Cacciatrice dell'Oscurità mediante i suoi raggi solari
Simbolo per eccellenza dell'esistenza di un ordine superiore e della manifestazione divina


" La donna è la forma terrena più sublime della bellezza, e la bellezza terrena non è altro che un riflesso e una manifestazione della qualità divina..... Datosi che è comunque impossibile contemplare di per sé l' Assoluto in un essere vivente, è assai meglio rivolgere lo sguardo verso la forma umana piuttosto che verso ogni altra forma creata; di gran lunga preferibile è guardare una donna che un uomo..." Ibn-Arabi, XIII sec. d.c.






holihai

Yoga will never die




LO YOGA

E'

ADATTO

ALLE DONNE ?




Domanda improponibile, indisponente ed anche ridicola al giorno d' oggi!
Ma in passato, agli albori dello Yoga, quale era il ruolo delle donne ?
Erano numerose le yogine , esistevano le ascete, era consentito alle donne di percorrere il cammino spirituale ?
Nello studiare l'arte dello Yoga si scoprono sorprendenti sorprese.
Secoli e secoli fa, al tempo dei Veda, le donne erano predominanti in molti settori. Ed anche le dee godevano di pari opportunità.


Fu la dea Parvati ad entrare per prima in possesso della conoscenza dello Yoga, suo maestro fu il regale consorte Shiva.
Da Invidiare

Maitreya
, moglie del grande Yogi e filosofo Yajnavalka, conseguì il Samadhi praticando lo yoga che aveva appreso dal marito, autore dello Yogayajnavalka.
Da studiare

Un episodio molto noto del Ramayana descrive l'addio dato dalla madre a Rama, condannato a vivere in esilio per quattordici anni. Kausalya, sopraffatta dal dolore, consapevole che ogni benedizione data con le lacrime agli occhi è di cattivo auspicio, praticò Asana e Pranayama per poter padroneggiare il dolore e benedire il figlio Rama con equanimità e distacco.
Da imitare

Nel Mahabharata si racconta di Sulabha, un'eremita figlia del re Pradhan, studiosa ed esperta nello Yoga. Janaka, re di Mithila, fu sconfitto da lei nel corso di una disputa sullo Yoga.
Da approfondire

In India la leggenda di Madalasa è un esempio di donna Yogini. Madalasa era la consorte devota del re Rtudhvaja. Credendo che suo marito fosse morto, compì un Sati, dandosi fuoco.
Poichè il marito era ancora vivo, un dio la riportò in vita. La morte aveva cancellato in lei ogni memoria della sua vita precedente, ma non appena venne iniziata ala disciplina dello Yoga, riacquistò la memoria, ritrovò se stessa e divenne una seguace dello Yoga.
Da non imitare


Durante il periodo Vedico il loro ruolo era considerato fondamentale e godevano di pari opportunità e diritti. Ci furono donne che si sottoposero alla cerimonia del filo sacro, che studiarono i Veda ed appresero arti quali la lotta, il tiro con l'arco, lo Yoga e la musica.
Come dee le descrive il Manusmriti:

Là dove le donne vengono rispettate dimorano gli dei
Là dove sono disprezzate, tutte le azioni si vanificano

yatra naryastu pujyante tatra devatah
yatretastu na pujyante sarvastatraphalah kriyah
M.S. III, 55

Da meditare


.....continua..........

holi hai